LOGO Museo Ravaschieri verde

Il 10 aprile 2010 la Società Economica di Chiavari ha finalmente inaugurato il nuovo “Museo di Palazzo Ravaschieri”, con il rituale taglio del nastro e la benedizione del Canonico Mario Ostigoni.
Questa nuova struttura espositiva va ad affiancare i già esistenti Museo del Risorgimento, Museo Garaventa, Museo degli ex Combattenti ed è destinato ad accogliere le opere pittoriche e scultoree della Quadreria e gli Archivi della Biblioteca che ne rappresentano una preziosa sezione.
Risale già al 
1909 l’idea di creare una sede espositiva sia delle nostre opere che di quelle dei vari Enti Morali di Chiavari. La proposta non ebbe seguito per l’indifferenza della Regia Sottoprefettura di Chiavari alla quale la domanda di creare un Museo cittadino era stata inoltrata.
Nel 
1933 venne proposto all’Assemblea dei Soci di dare vita ad una Pinacoteca in cui esporre sia le opere di proprietà della Società nonché, prendendole in custodia, quelle di altri Enti chiavaresi. Di nuovo non se ne fece nulla per l’indifferenza delle Autorità e degli altri Enti.
Nell’Assemblea dei Soci del 
28 novembre 1976 venne affermata la volontà di dare vita ad una Pinacoteca della Società aperta al pubblico.

 

 

 

Nel 1986 la Società acquista l’immobile al primo piano di via Ravaschieri 19, contiguo alla nostra sede, con il dichiarato scopo di ampliare gli spazi della Biblioteca e provvedere ad una più idonea sistemazione dei quadri e delle sculture della Quadreria.

Nel gennaio del 2000 viene affidato agli architetti Pablo Pagès e Bruno Ronco il compito di realizzare un progetto per il recupero di questo immobile e per il riperimento di almeno una parte dei finanziamenti necessari allo scopo. Abbiamo la fortuna di trovare il sostegno e un sostanziale contrributo della Fondazione Carige e, ci si augura ancora, un integrazione da parte de Ministero dei Beni Culturali.
Si da quindi il via all’intervento edilizio che consiste in un vero e proprio “Restauro e risanamento conservativo”, così come definito dalle norme in vigore, eseguito sotto l'attento controllo da parte della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Liguria, in quanto dichiarato dal Ministero per i Beni Culturali “immobile monumentale” per i valori storico artistici che esso rappresenta.

 

In accordo con questo Ente, vengono individuate tre fasi d'intervento:

- nella Fase 1 dei lavori si è provveduto ad un intervento "di liberazione" mediante la demolizione delle tramezzature che costituivano gli appartamenti, allo scopo di restituire - per quanto possibile - l'originale impianto seicentesco del piano. Contemporaneamente vengono eseguite indagini sui soffitti e superfici murarie finalizzate alla rilevazione di eventuali decorazioni o altri elementi di rilievo. Le indagini, condotte da tecnici specializzati, evidenziano numerose decorazioni di vario tipo ed epoca che, per il momento, rimangono coperte mediante scialbo (tinta bianca asportabile a base di calce). Con l'approvazione della Soprintendenza si sceglie di conservare, integrare e restaurare i pavimenti esistenti in elementi di calcestruzzo decorato, in modo da valorizzare il prevalente "aspetto otto-novecentesco" dei locali ormai liberi di opere invasive ed improprie.
- nella 
Fase 2, sulla base delle rivelazioni ottenute in precedenza, vengono determinate le linee di progetto per la definizione e funzionalità dei nuovi spazi. Nell'intento (riuscito) di ridurre al minimo i lavori di canalizzazioni impiantistiche (elettrico, condizionamento) sottotraccia, che avrebbero comportato pesanti interventi sulle murature esistenti, vengono costruiti grandi pannelli scatolati all'interno dei quali sono inserite le tubazioni ed attrezzature impiantistiche occorrenti. I pavimenti presenti vengono conservati ed in qualche caso integrati con elementi aventi uguale disegno e colore. Questa scelta ha comportato la costruzione di appositi stampi per realizzare piastrelle decorate secondo antiche modalità e materiali originali, affidate a ditte artigiane ancora presenti sul territorio.
- la 
Fase 3, ha rappresentato il vero e proprio "allestimento museale"
, ovvero la creazione e messa in opera di elementi utili all'esposizione del patrimonio storico artistico della S.E.C. Tra le nuove dotazioni, si possono citare i grandi pannelli in carton-gesso scatolare attrezzati con impianti tecnologici diversi, apposite teche in legno di ciliegio - dotate di luci a leds (prive di emissioni raggi UV ) per esporre documenti ed oggetti di misura contenuta, vetrine, un sistema d'illuminazione flessibile e moderno, impianto di climatizzazione, rilevamento fumi, allarme antintrusione.
Importante novità è stato l’abbattimento delle barriere architettoniche anche attraverso la possibilità di utilizzare un apposito ascensore.

 

Le fasi del restauro: dalla progettazione alla realizzazione 

Pannello 1a small  Pannello 1b small

Pannello 2a small  Pannello 2b small

Pannello 3a small  Pannello 3b small

Pannello 4 small

 

 
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