LOGO Museo Combattenti blu

Questo Museo non è una semplice collezione nè una raccolta di elementi decorativi: sono qui conservati oggetti che formano un abbecedario storico composto di armi, munizioni, divise, sciabole, maschere antigas, tenaglie per tagliare i reticolati a difesa delle trincee, giberne, elmetti e vettovagliamento. Tutti questi reperti facevano parte della dotazione personale di ogni soldato che, alla fine della guerra decise di donare all'Associazione Nazionale Combattenti Reduci per completare la sede e lasciare lì i loro ricordi.
Sciolta l’Associazione, al fine di evitare il disperdersi dei cimeli, questa importante raccolta d’armi e di ricordi fu donata alla Società Economica di Chiavari.
 

LIA 4448

Il Museo, grazie alla passione e alla costanza del Presidente Tenente Col. Cav.Uff. Giovanni Marabotti, si è ampliato nel tempo ed è stato da lui ordinato e catalogato con l'aggiunta di altri reperti, cannoncino, mortaio e grosse bombe, oltre a varie illustrazioni ed a numerosi Crest Allegorici illustranti la nascita (dal 1700 ad oggi) e la gloriosa storia di tanti reparti delle FF.AA. Italiane.
L'ala museale è stata arricchita con una raccolta di figure storiche della prima e della seconda guerra mondiale e con opuscoli illustranti i principali Monumenti e Sacrari d'Italia eretti a ricordo di tutti i caduti di terra, mare, cielo, deserti africani e steppa russa, ghiacciai, valli e fiumi. In questi luoghi, dove riposano comandanti, ufficiali, sottoufficiali, soldati, avieri e marinai, esiste il silenzio assoluto ed il visitatore, tra tombe e croci, completa il suo raccoglimento e, in un afflato di fede recita una preghiera e può sentire le parole di chi vive in un luogo di eterna luce e nella visione di sconfinati orizzonti e la beata visione di Dio, che si esprimono così:

 

Mamma mi disse,
va! ed io l'attendo qua.
Povera mamma mia, asciuga il pianto
tu non mi vedi ma ti sono accanto.
Mamma! ogni sera e ogni mattina,
sento l'eco della tua preghiera.
Oh Mamma!
che il mio nome cerchi invano
tra le croci silenti e in duol profondo
rechi i fiori con tremante mano
io ti vedo, ti sento e ti sono accanto.

Ci piace quindi pensare a questo Museo come ad un luogo sacro dove, entrando, si sente il bisogno di fare un inchino, un omaggio, per ricordare tutti i caduti che nei vari fronti di guerra usarono i reperti qui raccolti, con i quali, dopo tanti sacrifici, rinunce ed eroismi, conquistarono la tanto sospirata UNITA' D'ITALIA e la LIBERTA'.

 

Giovanni MARABOTTI 

LIA 4440  LIZ 1305 2 
LIZ 1301 2  LIZ 1302 2 

 

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